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Anti-IL23 per la psoriasi ungueale nella pratica clinica: risultati di efficacia e sicurezza a 52 settimane di terapia

La psoriasi ungueale (PU) è spesso considerata invalidante per i pazienti, con un impatto notevole sulla qualità di vita. È anche difficile da trattare per i dermatologi, che spesso sono frustrati dalla mancanza di alternative terapeutiche efficaci in questa particolare sede anatomica. I farmaci topici sono spesso utilizzati come trattamento di prima linea per la PU lieve, ma la loro efficacia è modesta. I farmaci antireumatici modificanti la malattia convenzionali (cDMARD), come ciclosporina, metotressato, acitretina e dimetil fumarato, non sono generalmente utilizzati nella NP in assenza di un coinvolgimento cutaneo generale e presentano un tasso di effiacia molto variabile. I farmaci biologici rappresentano, ad oggi, una possibilità concreta per la gestione di tali pazienti. In questo studio, condotto presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena, 20 soggetti con PU sia alle mani che ai piedi sono stati trattati con farmaci anti-IL23 per 52 settimane. La risposta clinica osservata in questi pazienti suggerisce che i trattamenti che hanno come bersaglio l'interleuchina-23 possono rappresentare un'opzione efficace per la PU, soprattutto quando refrattaria alle terapie convenzionali.

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